Nella discussione sulla scelta del
vitigno emerge sempre di più la questione fra
autoctono ed
internazionale.
Al di là dell'andamento del mercato del vino che, a parte le denominazioni affermate, e' spesso soggetto a mode e ad azioni di marketing, nella scelta del vitigno sarebbe importante verificare le diverse
potenzialità agronomiche ed enologiche ed inserire queste potenzialità all'interno di progetti duraturi nel tempo, non solo perché la durata di un vigneto può andare oltre un ventennio, ma anche perché anche 'affermare' un certo tipo di vino richiede necessariamente del tempo.
Per questo, in occasione della Mostra dell'Agricoltura-Momevi di Faenza, nella mattinata del 23 marzo si è voluto organizzare un incontro per scoprire proprio alcune
potenzialità di tre vitigni ancora poco conosciuti, ma di sicuro interesse, collegati fra la tradizione del
Centesimino e del
Famoso e l'innovazione del
Merlese.
Infatti il
Centesimino ed il
Famoso, spesso più conosciuti con i sinonimi di
Sauvignon rosso e
Rambela, sono coltivati da tempo ma a livello di nicchia e solo negli ultimi anni si stanno riscoprendo per alcune loro valide caratteristiche mentre il
Merlese è, invece, un
vitigno innovativo frutto delle ricerche condotte dall
'Università di Bologna e derivante dall'
incrocio fra Sangiovese e Merlot che riunisce alcune interessanti caratteristiche dei suoi pregiati genitori.
Alle esposizioni delle qualificate relatrici,
Ilaria Filippetti e
Marisa Fontana, seguiranno interventi di
produttori che hanno già fatto esperienze con l
'utilizzo di questi tre
vitigni e, al termine dell'incontro, seguirà una
degustazione di
vini ottenuti con
Famoso,
Centesimino e
Merlese per tastare con mano le loro potenzialità.
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