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In questi ultimi anni la ricerca in viticoltura ha visto nascere un nuovo interesse ed ha puntato ad un nuovo "modello viticolo italiano" pienamente in armonia con la valorizzazione dell’ambiente, con i nuovi scenari climatici e con un alto livello qualitativo.

Per la viticoltura italiana, che punta ad imporsi sui mercati come modello produttivo a livello internazionale, è dunque fondamentale sancire una nuova alleanza tra genetica e viticoltura che porti allo sviluppo di questo modello.

Una nuova malattia della vite che manifesta sintomi di arresto della crescita, maculature clorotiche e deformazioni fogliari, nonché perdita di produzione è stata osservata sulle cv Pinot grigio e Traminer in Trentino a partire dal 2003.

Nell’ambito dello studio di questa malattia nel 2012 è stato scoperto un nuovo Trichovirus, denominato Grapevine Pinot gris virus (GPGV) che è stato associato a questa malattia.

Da venerdì 18 a domenica 20 marzo si tiene a Faenza il 40° MOMEVI - 79° MOSTRA DELL'AGRICOLTURA

In occasione della mostra il Polo di Tebano ha organizzato anche il convegno "Sostenibilità in vitivinicoltura - modelli e best practise per affrontare la sfida della sostenibilità", che affronterà un argomento decisamente attuale per le imprese del settore che, per scelta o perchè spinte dalle normative che impongono diversi modelli di sviluppo della filiera, stanno adottando o si avviano ad adottare criteri di produzione maggiormente sostenibili e più attenti ai fattori ambientali.

Sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, n°16 del 30 Ottobre 2015 è stato pubblicato il Decreto del Direttore Generale per la competitività dello Sviluppo Rurale del 20 Ottobre 2014 dal titolo: «Modificazioni al registro nazionale delle varietà di vite».

Il Decreto inserisce nuove varietà e cloni di uve da vino e di portinnesti.